Attraversata dal fiume Brenta, Bassano del Grappa è una delle città più popolate e sviluppate del Veneto. Il suo artigianato, con le eccellenti ceramiche, e la tradizione gastronomica legata alla preparazione di prodotti come gli asparagi, il baccalà e la famosa grappa sono l’orgoglio della città. Le vicende storiche che hanno interessato questo piccolo centro e i dintorni, hanno plasmato l’aspetto di questo bellissimo borgo d’Italia.
“Sul Ponte di Bassano, là ci darem la mano…” citava una vecchia canzone degli Alpini. In questa guida, vi proponiamo un itinerario di un giorno a Bassano del Grappa con alcuni consigli su cosa vedere. Scopriremo così quanto il centro sia legato ai ricordi della Grande Guerra attraverso la storia del suo Ponte; concluderemo la passeggiata in città con un bicchiere di grappa, eccellenza veneta per antonomasia.
Situato nel punto in cui il fiume Brenta si restringe, il Ponte vecchio o degli Alpini è da sempre simbolo della città di Bassano del Grappa. La sua struttura originaria era in legno, ma in seguito ad esondazioni del fiume e danni provocati dalle guerre venne distrutto e ricostruito svariate volte. Nel 1567 l’architetto Palladio ne progettò una nuova ricostruzione, ma l’idea venne bocciata poiché il disegno proposto era troppo somigliante all’architettura dei ponti romani. Si optò quindi per mantenere come progetto quello originale, ma apportando soluzioni tecniche e strutturali all’avanguardia.
Nel febbraio del 1945 il Ponte fu protagonista nella difesa della città negli ultimi mesi del secondo conflitto mondiale: i partigiani, per proteggere Bassano del Grappa durante le azioni di sabotaggio degli Alleati, fecero esplodere il Ponte dando luogo anche ad una rappresaglia nazista. Il Ponte venne poi ricostruito per volontà degli Alpini e inaugurato nel 1948. È lungo ben 64 metri e largo 8 e la tettoia è alta 4,30 metri e poggia su due file di 19 colonne. Peraltro, il Ponte di Bassano è tappa obbligata dell’itinerario ciclabile della Valsugana, interessante percorso tra Trentino Alto Adige e Veneto.
In fondo al Ponte di Bassano è possibile visitare anche il Museo degli Alpini dove sono raccolti cimeli e documenti fotografici del corpo militare impegnato sul Grappa e su altri fronti di guerra. All’ingresso del Ponte un’altra cosa da vedere è la Grapperia Nardini, che oltre alle grappe classiche vi proporrà anche la “tagliadella” liquore tipico della zona. Una visita al Museo delle distillerie Polisoddisferà le vostre curiosità circa la produzione di questo famoso prodotto.
Uscendo dal ponte sul lato opposto al centro potrete fare una bella passeggiata costeggiando il Brenta per arrivare alla “via del tabacco” nota un tempo per le “masiere” dove veniva coltivato il tabacco.
Sempre a pochi minuti dal Ponte degli Alpini, dedicate un po’ di tempo alla visita del Museo Hemingway e della Grande Guerra ospitato in Ca’ Erizzo Luca, residenza della “Sezione Uno” delle ambulanze della Croce Rossa di stanza a Bassano del Grappa che tra i volontari vantava anche il celebre Hemingway. Nelle 5 sale espositive vengono documentate le varie fasi del conflitto e le opere dello scrittore. Da non perdere la bellezza di Villa Angarano Bianchi Michiel che è inserita tra le residenze palladiane patrimonio dell’Unesco, portata a compimento da Baldassarre Longhena; la villa gode di una stupenda posizione sul fiume Brenta.
Inoltrandovi nel centro storico di Bassano del Grappa, nella piazza centrale del Monte Vecchio ammirate l’imponente palazzo del Monte di Pietà e la casa Dal Corno Bonato, la cui facciata vanta affreschi di Jacopo Da Ponte detto il Bassano. Fermatevi al Castello degli Ezzelini e visitate il Duomo di Santa Maria in Colle, iniziato nel 1000 e rifatto nel 1417. In piazza della Libertà da non perdere la chiesa di San Giovanni in stile neoclassico realizzata nel 1300 dall’architetto Miazzi e la Cappella del Sacramento in stile barocco.
Bassano del Grappa è un borgo veramente pittoresco la scelta tra cosa vedere è veramente ampia. Una chiesa da non perdere è quella di San Francesco, di stile romanico a croce latina ad unica navata; all’interno è custodito un affresco del 1613 raffigurante la Madonna con il Bambino, Sant’Antonio e San Francesco. Non potrete non notare la Torre civica che domina l’intero centro storico, la torre risale al XIII secolo. Degno di visita il Tempio Votivo dei Caduti in stile neo gotico; ideato all’inizio del Novecento fu destinato dopo la Grande Guerra ad Ossario dei Caduti del Grappa. In questo luogo sono sepolti 6.000 soldati.
Bella ed elegante, la città di Bassano del Grappa vi aspetta per un giro fra le sue vie e per un immancabile fotografia dal Ponte per immortalare un romantico paesaggio sul fiume che ha visto innamorarsi coppie di ogni generazione. Per concludere degnamente la giornata di visita, non vi resta che fermarvi in una trattoria a gustare i piatti tipici della tradizione, gustando a fine pasto una grappa locale.
Il Monte Tomba è una montagna delle prealpi bellunesi alta 868 m. La sua dorsale divide la provincia di Treviso dalla provincia di Belluno che sono messe in comunicazione attraverso la carrozzabile che passa per la cima. Rappresenta un contrafforteorientale del monte Grappa.
Durante la prima guerra mondiale(Prima battaglia del Piave) di qui passava il fronte del Grappa dopo la rotta di Caporetto e fu uno dei punti in cui la pressione nemica si fece più sentire. Gli Imperi Centralisi rivolgevano in particolare contro il triangolo ai cui vertici stavano le cime del Tomba, del Monfenèra e del Cornella. La zona del Tomba fu sottoposta, inoltre, ad una violenta azione di artiglieria (18 novembre 1917), seguita da attacchi e contrattacchi accaniti che contesero il terreno metro per metro finché, in dicembre, gli Austro-Ungarici retrocedettero. Quando, nel giugno 1918, essi ripresero l'offensiva (Seconda battaglia del Piave), il monte Tomba fu ancora uno dei baluardi più contesi finché, il 30 giugno di quell'anno, passò definitivamente in mano italiana.
Possagno
Dal punto di vista turistico Possagno offre, oltre all'imponente Tempio Canoviano, il museo della Gipsoteca canoviana dedicato allo scultore e costruito attorno alla sua casa natale, in cui sono conservati vari bozzetti e gessi delle sue celebri opere oltre a molti suoi quadri. L'ampliamento della gipsoteca fu realizzato dall'architetto Carlo Scarpa.
Monte Grappa
Il monte Grappa (l'oronimo probabilmente dalprelatino Krapp-, 'roccia') è laprincipale cima (1775 m s.l.m.)dell'omonimo gruppo montuoso, localizzatonelle prealpi Venete trail canale del Brenta, la valle del Piave eil Feltrino.
Storia
Arsiero, Asiago,
e quanti altri ancora,
piccoli paesi di confine,
nei giorni dell'anteguerra,
Monte Grappa, Monte Corno,
e molti altri ancora,
non è che contavate molto
nei giorni della dolce pace»
(Ernest Hemingway)
Teatro di scontri decisivi nel corso della Prima guerra mondiale e alcuni avvenimenti della Seconda guerra mondiale, è conosciuto a molti per il sacrario militare del monte Grappa che contiene resti di militari italiani e austroungarici assieme ad un museo della Grande Guerra. Famoso è anche il Sacello della Madonna Ausiliatrice inaugurato il 4 agosto 1901 dal cardinale Giuseppe Sarto (poi papa Pio X). La statua fu mutilata durante il primo conflitto mondiale, ma venne poi ricollocata nel 1921[7]. Alla Madonnina del Grappa è dedicata l'Opera assistenziale fondata, subito dopo la Guerra, da don Giulio Facibeni, appunto col nome Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa.
Prima Guerra Mondiale: sul Grappa
Nella prima guerra mondiale, dopo la sconfitta italiana di Caporetto, la cima diventò il perno della difesa italiana, tanto che gli austriaci tentarono inutilmente e più volte di conquistarlo, per poi avere accesso alla pianura veneta. A difesa del Monte Grappa vennero chiamati i resti della IV armata che aveva combattuto sulle Tofane e sul Col di Lana.
ORGANIZZAZIONI COINVOLTE MODIFICA
Fanteria - 239º e 240º reggimento, brigata Pesaro
Esercito italiano
Fanteria - 251º e 252º reggimento, brigata Massa Carrara
Esercito italiano
Fanteria - 33º e 34º reggimento, brigata Livorno
Esercito italiano
Fanteria - 41º e 42º reggimento, brigata Modena
Esercito italiano
Fanteria - 93º e 94º reggimento, brigata Messina
Esercito italiano
Le truppe anglofrancesi sul fronte italiano dopo Caporetto
Esercito alleato
A metà del 1918 venne chiamato a comandare la difesa del monte Grappa il Generale Gaetano Giardino, oggi sepolto sul Sacrario Militare in cima Grappa
Costruendo caverne nella roccia e postazioni fisse di artiglieria, dalla cima gli italiani dominavano e tenevano sotto controllo il fronte sino al Montello, lungo una linea che parte dal monte Valderoa e va fino a colle Caprile. Battaglie sanguinose si svolsero sui dossi e contrafforti che caratterizzano il massiccio, come il Monte Pertica, il Col della Beretta, il Monte Tomba. L'opera bellica più rilevante è la Galleria Vittorio Emanuele (visitabile), attrezzata con cisterne d'acqua, infermerie, alloggiamenti, che attraversa il sottosuolo di Cima Grappa affacciandosi sulle linee con innumerevoli cannoniere e osservatòri di tiro.
Nel corso della Seconda Guerra mondiale il Grappa fu rifugio delle formazioni partigiane. Proprio sul Grappa venne effettuata una sanguinosa retata dai nazisti e dai fascisti fedeli alla Repubblica di Salò. I combattenti che non vennero uccisi sul posto, vennero impiccati pubblicamente nella vicina Bassano del Grappa. I nazifascisti impiegarono nell'operazione da 15000 a 20000 uomini, per scovare e affrontare i 1.500 partigiani celati nei borghi e nelle pendici della montagna.
Nel dopoguerra venne costruita sul monte Grappa l'area controllo del 64º gruppo IT (intercettatori teleguidati) addetto alla gestione delle rampe di lancio per missili Nike Hercules per la difesa antiaerea, la base venne smantellata alla fine degli anni settanta e passò in gestione all'ENAV negli anni ottanta; è tuttora in stato di abbandono[8] e a partire dal 2001 venne utilizzata per organizzare rave party[9].
Possagno
Dal punto di vista turistico Possagno offre, oltre all'imponente Tempio Canoviano, il museo della Gipsoteca canoviana dedicato allo scultore e costruito attorno alla sua casa natale, in cui sono conservati vari bozzetti e gessi delle sue celebri opere oltre a molti suoi quadri. L'ampliamento della gipsoteca fu realizzato dall'architetto Carlo Scarpa.
Monte Grappa
Il monte Grappa (l'oronimo probabilmente dalprelatino Krapp-, 'roccia') è laprincipale cima (1775 m s.l.m.)dell'omonimo gruppo montuoso, localizzatonelle prealpi Venete trail canale del Brenta, la valle del Piave eil Feltrino.
Storia
Arsiero, Asiago,
e quanti altri ancora,
piccoli paesi di confine,
nei giorni dell'anteguerra,
Monte Grappa, Monte Corno,
e molti altri ancora,
non è che contavate molto
nei giorni della dolce pace»
(Ernest Hemingway)
Teatro di scontri decisivi nel corso della Prima guerra mondiale e alcuni avvenimenti della Seconda guerra mondiale, è conosciuto a molti per il sacrario militare del monte Grappa che contiene resti di militari italiani e austroungarici assieme ad un museo della Grande Guerra. Famoso è anche il Sacello della Madonna Ausiliatrice inaugurato il 4 agosto 1901 dal cardinale Giuseppe Sarto (poi papa Pio X). La statua fu mutilata durante il primo conflitto mondiale, ma venne poi ricollocata nel 1921[7]. Alla Madonnina del Grappa è dedicata l'Opera assistenziale fondata, subito dopo la Guerra, da don Giulio Facibeni, appunto col nome Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa.
Prima Guerra Mondiale: sul Grappa
Nella prima guerra mondiale, dopo la sconfitta italiana di Caporetto, la cima diventò il perno della difesa italiana, tanto che gli austriaci tentarono inutilmente e più volte di conquistarlo, per poi avere accesso alla pianura veneta. A difesa del Monte Grappa vennero chiamati i resti della IV armata che aveva combattuto sulle Tofane e sul Col di Lana.
ORGANIZZAZIONI COINVOLTE MODIFICA
Fanteria - 239º e 240º reggimento, brigata Pesaro
Esercito italiano
Fanteria - 251º e 252º reggimento, brigata Massa Carrara
Esercito italiano
Fanteria - 33º e 34º reggimento, brigata Livorno
Esercito italiano
Fanteria - 41º e 42º reggimento, brigata Modena
Esercito italiano
Fanteria - 93º e 94º reggimento, brigata Messina
Esercito italiano
Le truppe anglofrancesi sul fronte italiano dopo Caporetto
Esercito alleato
A metà del 1918 venne chiamato a comandare la difesa del monte Grappa il Generale Gaetano Giardino, oggi sepolto sul Sacrario Militare in cima Grappa
Costruendo caverne nella roccia e postazioni fisse di artiglieria, dalla cima gli italiani dominavano e tenevano sotto controllo il fronte sino al Montello, lungo una linea che parte dal monte Valderoa e va fino a colle Caprile. Battaglie sanguinose si svolsero sui dossi e contrafforti che caratterizzano il massiccio, come il Monte Pertica, il Col della Beretta, il Monte Tomba. L'opera bellica più rilevante è la Galleria Vittorio Emanuele (visitabile), attrezzata con cisterne d'acqua, infermerie, alloggiamenti, che attraversa il sottosuolo di Cima Grappa affacciandosi sulle linee con innumerevoli cannoniere e osservatòri di tiro.
Nel corso della Seconda Guerra mondiale il Grappa fu rifugio delle formazioni partigiane. Proprio sul Grappa venne effettuata una sanguinosa retata dai nazisti e dai fascisti fedeli alla Repubblica di Salò. I combattenti che non vennero uccisi sul posto, vennero impiccati pubblicamente nella vicina Bassano del Grappa. I nazifascisti impiegarono nell'operazione da 15000 a 20000 uomini, per scovare e affrontare i 1.500 partigiani celati nei borghi e nelle pendici della montagna.
Nel dopoguerra venne costruita sul monte Grappa l'area controllo del 64º gruppo IT (intercettatori teleguidati) addetto alla gestione delle rampe di lancio per missili Nike Hercules per la difesa antiaerea, la base venne smantellata alla fine degli anni settanta e passò in gestione all'ENAV negli anni ottanta; è tuttora in stato di abbandono[8] e a partire dal 2001 venne utilizzata per organizzare rave party[9].
Monte Grappa
Il monte Grappa (l'oronimo probabilmente dalprelatino Krapp-, 'roccia') è laprincipale cima (1775 m s.l.m.)dell'omonimo gruppo montuoso, localizzatonelle prealpi Venete trail canale del Brenta, la valle del Piave eil Feltrino.
Storia
Arsiero, Asiago,
e quanti altri ancora,
piccoli paesi di confine,
nei giorni dell'anteguerra,
Monte Grappa, Monte Corno,
e molti altri ancora,
non è che contavate molto
nei giorni della dolce pace»
(Ernest Hemingway)
Teatro di scontri decisivi nel corso della Prima guerra mondiale e alcuni avvenimenti della Seconda guerra mondiale, è conosciuto a molti per il sacrario militare del monte Grappa che contiene resti di militari italiani e austroungarici assieme ad un museo della Grande Guerra. Famoso è anche il Sacello della Madonna Ausiliatrice inaugurato il 4 agosto 1901 dal cardinale Giuseppe Sarto (poi papa Pio X). La statua fu mutilata durante il primo conflitto mondiale, ma venne poi ricollocata nel 1921[7]. Alla Madonnina del Grappa è dedicata l'Opera assistenziale fondata, subito dopo la Guerra, da don Giulio Facibeni, appunto col nome Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa.
Prima Guerra Mondiale: sul Grappa
Nella prima guerra mondiale, dopo la sconfitta italiana di Caporetto, la cima diventò il perno della difesa italiana, tanto che gli austriaci tentarono inutilmente e più volte di conquistarlo, per poi avere accesso alla pianura veneta. A difesa del Monte Grappa vennero chiamati i resti della IV armata che aveva combattuto sulle Tofane e sul Col di Lana.
ORGANIZZAZIONI COINVOLTE MODIFICA
Fanteria - 239º e 240º reggimento, brigata Pesaro
Esercito italiano
Fanteria - 251º e 252º reggimento, brigata Massa Carrara
Esercito italiano
Fanteria - 33º e 34º reggimento, brigata Livorno
Esercito italiano
Fanteria - 41º e 42º reggimento, brigata Modena
Esercito italiano
Fanteria - 93º e 94º reggimento, brigata Messina
Esercito italiano
Le truppe anglofrancesi sul fronte italiano dopo Caporetto
Esercito alleato
A metà del 1918 venne chiamato a comandare la difesa del monte Grappa il Generale Gaetano Giardino, oggi sepolto sul Sacrario Militare in cima Grappa
Costruendo caverne nella roccia e postazioni fisse di artiglieria, dalla cima gli italiani dominavano e tenevano sotto controllo il fronte sino al Montello, lungo una linea che parte dal monte Valderoa e va fino a colle Caprile. Battaglie sanguinose si svolsero sui dossi e contrafforti che caratterizzano il massiccio, come il Monte Pertica, il Col della Beretta, il Monte Tomba. L'opera bellica più rilevante è la Galleria Vittorio Emanuele (visitabile), attrezzata con cisterne d'acqua, infermerie, alloggiamenti, che attraversa il sottosuolo di Cima Grappa affacciandosi sulle linee con innumerevoli cannoniere e osservatòri di tiro.
Nel corso della Seconda Guerra mondiale il Grappa fu rifugio delle formazioni partigiane. Proprio sul Grappa venne effettuata una sanguinosa retata dai nazisti e dai fascisti fedeli alla Repubblica di Salò. I combattenti che non vennero uccisi sul posto, vennero impiccati pubblicamente nella vicina Bassano del Grappa. I nazifascisti impiegarono nell'operazione da 15000 a 20000 uomini, per scovare e affrontare i 1.500 partigiani celati nei borghi e nelle pendici della montagna.
Nel dopoguerra venne costruita sul monte Grappa l'area controllo del 64º gruppo IT (intercettatori teleguidati) addetto alla gestione delle rampe di lancio per missili Nike Hercules per la difesa antiaerea, la base venne smantellata alla fine degli anni settanta e passò in gestione all'ENAV negli anni ottanta; è tuttora in stato di abbandono[8] e a partire dal 2001 venne utilizzata per organizzare rave party[9].
Un Video di Romano Geremia
Romano degli Ezzelini
Un Video di Luca Momoli! Grazie!
Bassano del Grappa
Attraversata dal fiume Brenta, Bassano del Grappa è una delle città più popolate e sviluppate del Veneto. Il suo artigianato, con le eccellenti ceramiche, e la tradizione gastronomica legata alla preparazione di prodotti come gli asparagi, il baccalà e la famosa grappa sono l’orgoglio della città. Le vicende storiche che hanno interessato questo piccolo centro e i dintorni, hanno plasmato l’aspetto di questo bellissimo borgo d’Italia.
“Sul Ponte di Bassano, là ci darem la mano…” citava una vecchia canzone degli Alpini. In questa guida, vi proponiamo un itinerario di un giorno a Bassano del Grappa con alcuni consigli su cosa vedere. Scopriremo così quanto il centro sia legato ai ricordi della Grande Guerra attraverso la storia del suo Ponte; concluderemo la passeggiata in città con un bicchiere di grappa, eccellenza veneta per antonomasia.
Situato nel punto in cui il fiume Brenta si restringe, il Ponte vecchio o degli Alpini è da sempre simbolo della città di Bassano del Grappa. La sua struttura originaria era in legno, ma in seguito ad esondazioni del fiume e danni provocati dalle guerre venne distrutto e ricostruito svariate volte. Nel 1567 l’architetto Palladio ne progettò una nuova ricostruzione, ma l’idea venne bocciata poiché il disegno proposto era troppo somigliante all’architettura dei ponti romani. Si optò quindi per mantenere come progetto quello originale, ma apportando soluzioni tecniche e strutturali all’avanguardia.
Nel febbraio del 1945 il Ponte fu protagonista nella difesa della città negli ultimi mesi del secondo conflitto mondiale: i partigiani, per proteggere Bassano del Grappa durante le azioni di sabotaggio degli Alleati, fecero esplodere il Ponte dando luogo anche ad una rappresaglia nazista. Il Ponte venne poi ricostruito per volontà degli Alpini e inaugurato nel 1948. È lungo ben 64 metri e largo 8 e la tettoia è alta 4,30 metri e poggia su due file di 19 colonne. Peraltro, il Ponte di Bassano è tappa obbligata dell’itinerario ciclabile della Valsugana, interessante percorso tra Trentino Alto Adige e Veneto.
In fondo al Ponte di Bassano è possibile visitare anche il Museo degli Alpini dove sono raccolti cimeli e documenti fotografici del corpo militare impegnato sul Grappa e su altri fronti di guerra. All’ingresso del Ponte un’altra cosa da vedere è la Grapperia Nardini, che oltre alle grappe classiche vi proporrà anche la “tagliadella” liquore tipico della zona. Una visita al Museo delle distillerie Polisoddisferà le vostre curiosità circa la produzione di questo famoso prodotto.
Uscendo dal ponte sul lato opposto al centro potrete fare una bella passeggiata costeggiando il Brenta per arrivare alla “via del tabacco” nota un tempo per le “masiere” dove veniva coltivato il tabacco.
Sempre a pochi minuti dal Ponte degli Alpini, dedicate un po’ di tempo alla visita del Museo Hemingway e della Grande Guerra ospitato in Ca’ Erizzo Luca, residenza della “Sezione Uno” delle ambulanze della Croce Rossa di stanza a Bassano del Grappa che tra i volontari vantava anche il celebre Hemingway. Nelle 5 sale espositive vengono documentate le varie fasi del conflitto e le opere dello scrittore. Da non perdere la bellezza di Villa Angarano Bianchi Michiel che è inserita tra le residenze palladiane patrimonio dell’Unesco, portata a compimento da Baldassarre Longhena; la villa gode di una stupenda posizione sul fiume Brenta.
Inoltrandovi nel centro storico di Bassano del Grappa, nella piazza centrale del Monte Vecchio ammirate l’imponente palazzo del Monte di Pietà e la casa Dal Corno Bonato, la cui facciata vanta affreschi di Jacopo Da Ponte detto il Bassano. Fermatevi al Castello degli Ezzelini e visitate il Duomo di Santa Maria in Colle, iniziato nel 1000 e rifatto nel 1417. In piazza della Libertà da non perdere la chiesa di San Giovanni in stile neoclassico realizzata nel 1300 dall’architetto Miazzi e la Cappella del Sacramento in stile barocco.
Bassano del Grappa è un borgo veramente pittoresco la scelta tra cosa vedere è veramente ampia. Una chiesa da non perdere è quella di San Francesco, di stile romanico a croce latina ad unica navata; all’interno è custodito un affresco del 1613 raffigurante la Madonna con il Bambino, Sant’Antonio e San Francesco. Non potrete non notare la Torre civica che domina l’intero centro storico, la torre risale al XIII secolo. Degno di visita il Tempio Votivo dei Caduti in stile neo gotico; ideato all’inizio del Novecento fu destinato dopo la Grande Guerra ad Ossario dei Caduti del Grappa. In questo luogo sono sepolti 6.000 soldati.
Bella ed elegante, la città di Bassano del Grappa vi aspetta per un giro fra le sue vie e per un immancabile fotografia dal Ponte per immortalare un romantico paesaggio sul fiume che ha visto innamorarsi coppie di ogni generazione. Per concludere degnamente la giornata di visita, non vi resta che fermarvi in una trattoria a gustare i piatti tipici della tradizione, gustando a fine pasto una grappa locale.
Il Monte Tomba è una montagna delle prealpi bellunesi alta 868 m. La sua dorsale divide la provincia di Treviso dalla provincia di Belluno che sono messe in comunicazione attraverso la carrozzabile che passa per la cima. Rappresenta un contrafforteorientale del monte Grappa.
Durante la prima guerra mondiale(Prima battaglia del Piave) di qui passava il fronte del Grappa dopo la rotta di Caporetto e fu uno dei punti in cui la pressione nemica si fece più sentire. Gli Imperi Centralisi rivolgevano in particolare contro il triangolo ai cui vertici stavano le cime del Tomba, del Monfenèra e del Cornella. La zona del Tomba fu sottoposta, inoltre, ad una violenta azione di artiglieria (18 novembre 1917), seguita da attacchi e contrattacchi accaniti che contesero il terreno metro per metro finché, in dicembre, gli Austro-Ungarici retrocedettero. Quando, nel giugno 1918, essi ripresero l'offensiva (Seconda battaglia del Piave), il monte Tomba fu ancora uno dei baluardi più contesi finché, il 30 giugno di quell'anno, passò definitivamente in mano italiana.
Possagno
Dal punto di vista turistico Possagno offre, oltre all'imponente Tempio Canoviano, il museo della Gipsoteca canoviana dedicato allo scultore e costruito attorno alla sua casa natale, in cui sono conservati vari bozzetti e gessi delle sue celebri opere oltre a molti suoi quadri. L'ampliamento della gipsoteca fu realizzato dall'architetto Carlo Scarpa.
Monte Grappa
Il monte Grappa (l'oronimo probabilmente dalprelatino Krapp-, 'roccia') è laprincipale cima (1775 m s.l.m.)dell'omonimo gruppo montuoso, localizzatonelle prealpi Venete trail canale del Brenta, la valle del Piave eil Feltrino.
Storia
Arsiero, Asiago,
e quanti altri ancora,
piccoli paesi di confine,
nei giorni dell'anteguerra,
Monte Grappa, Monte Corno,
e molti altri ancora,
non è che contavate molto
nei giorni della dolce pace»
(Ernest Hemingway)
Teatro di scontri decisivi nel corso della Prima guerra mondiale e alcuni avvenimenti della Seconda guerra mondiale, è conosciuto a molti per il sacrario militare del monte Grappa che contiene resti di militari italiani e austroungarici assieme ad un museo della Grande Guerra. Famoso è anche il Sacello della Madonna Ausiliatrice inaugurato il 4 agosto 1901 dal cardinale Giuseppe Sarto (poi papa Pio X). La statua fu mutilata durante il primo conflitto mondiale, ma venne poi ricollocata nel 1921[7]. Alla Madonnina del Grappa è dedicata l'Opera assistenziale fondata, subito dopo la Guerra, da don Giulio Facibeni, appunto col nome Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa.
Prima Guerra Mondiale: sul Grappa
Nella prima guerra mondiale, dopo la sconfitta italiana di Caporetto, la cima diventò il perno della difesa italiana, tanto che gli austriaci tentarono inutilmente e più volte di conquistarlo, per poi avere accesso alla pianura veneta. A difesa del Monte Grappa vennero chiamati i resti della IV armata che aveva combattuto sulle Tofane e sul Col di Lana.
ORGANIZZAZIONI COINVOLTE MODIFICA
Fanteria - 239º e 240º reggimento, brigata Pesaro
Esercito italiano
Fanteria - 251º e 252º reggimento, brigata Massa Carrara
Esercito italiano
Fanteria - 33º e 34º reggimento, brigata Livorno
Esercito italiano
Fanteria - 41º e 42º reggimento, brigata Modena
Esercito italiano
Fanteria - 93º e 94º reggimento, brigata Messina
Esercito italiano
Le truppe anglofrancesi sul fronte italiano dopo Caporetto
Esercito alleato
A metà del 1918 venne chiamato a comandare la difesa del monte Grappa il Generale Gaetano Giardino, oggi sepolto sul Sacrario Militare in cima Grappa
Costruendo caverne nella roccia e postazioni fisse di artiglieria, dalla cima gli italiani dominavano e tenevano sotto controllo il fronte sino al Montello, lungo una linea che parte dal monte Valderoa e va fino a colle Caprile. Battaglie sanguinose si svolsero sui dossi e contrafforti che caratterizzano il massiccio, come il Monte Pertica, il Col della Beretta, il Monte Tomba. L'opera bellica più rilevante è la Galleria Vittorio Emanuele (visitabile), attrezzata con cisterne d'acqua, infermerie, alloggiamenti, che attraversa il sottosuolo di Cima Grappa affacciandosi sulle linee con innumerevoli cannoniere e osservatòri di tiro.
Nel corso della Seconda Guerra mondiale il Grappa fu rifugio delle formazioni partigiane. Proprio sul Grappa venne effettuata una sanguinosa retata dai nazisti e dai fascisti fedeli alla Repubblica di Salò. I combattenti che non vennero uccisi sul posto, vennero impiccati pubblicamente nella vicina Bassano del Grappa. I nazifascisti impiegarono nell'operazione da 15000 a 20000 uomini, per scovare e affrontare i 1.500 partigiani celati nei borghi e nelle pendici della montagna.
Nel dopoguerra venne costruita sul monte Grappa l'area controllo del 64º gruppo IT (intercettatori teleguidati) addetto alla gestione delle rampe di lancio per missili Nike Hercules per la difesa antiaerea, la base venne smantellata alla fine degli anni settanta e passò in gestione all'ENAV negli anni ottanta; è tuttora in stato di abbandono[8] e a partire dal 2001 venne utilizzata per organizzare rave party[9].